Essere mamma e futura mamma al tempo del coronavirus. Restiamo a casa, solo così andrà tutto bene davvero. Un piccolo sfogo personale in un periodo delicatissimo.
Chi mi segue sui Social ha sicuramente notato la mia seconda gravidanza, e di questi tempi riuscire a gestire la situazione non è affatto semplice. Purtroppo, per carattere, sono una persona già apprensiva ed in questi mesi ho già dovuto affrontare delle difficoltà poichè sono stata una gravidanza a rischio, anche questa volta.
La forza non mi è sicuramente mancata, grazie anche al sostegno psicologico e fisico di chi mi ama ed alla fiducia nel mio medico, ho seguito con parsimonia ciò che andava fatto e siamo arrivate quasi al termine. Peccato però che un virus silenzioso, arrivato da lontano e forse nemmeno troppo, ci ha messi in seria difficoltà tutti. Ed inevitabilmente ha alimentato un senso di angoscia, paura e dubbi a me così come a tante altre mamme e future mamme in attesa in tutta Italia.
Certo, il nostro Governo ha attuato tutte le misure del caso per arginare il diffondere dell’epidemia, ma non è sicuramente sufficiente a far passare via queste emozioni. In poco tempo siamo passati dal blocco temporaneo di alcune Regioni a quello Nazionale, tutto per farci sentire maggiormente tutelati ma tutto questo non è sicuramente stato molto confortante. Perchè? Non tutti purtroppo hanno capito fin da subito la gravità di ciò che stavamo affrontando. In molti hanno preso sotto gamba tutta la questione non facendo altro che mettere a rischio la comunità intera. Risultato? Stiamo di fatto pagando lo scotto.
Ogni giorno, chiusi nelle nostre case, ci ritroviamo ad ascoltare gli aggiornamenti sulla situazione in tv, dei veri e propri bollettini di guerra. Certo veniamo costantemente aggiornati su quanti casi positivi ci sono ma anche i dati aggiornati su decessi e guarigioni che fanno sperare. Ma ascoltare le auto della protezione civile che ogni giorno vanno in giro a ricordarci di stare in casa ed uscire solo per necessità e non per svago, ti ricorda in che tunnel siamo finiti e la nostra impotenza.
Elogio tanto questi volontari che ogni giorno si stanno occupando della nostra sicurezza, che fanno appelli ripetuti e stra ripetuti al buon senso per la tutela di noi tutti. A ricordarci di rispettare la quarantena, le norme da adottare che però purtroppo non tutti seguono ma anzi c’è chi ci scherza quasi su.. ed intanto c’è chi muore.
Questo è lo scenario con cui dobbiamo far conto ogni giorno noi mamme. Mamme si, ma pur sempre donne, indipendentemente da essere in dolce attesa o meno, siamo chiamate ad affrontare. Un periodo storico difficile in cui, anche se siamo spaventate, siamo chiamate ad essere forti davanti ai nostri piccoli e piangere magari una volta che li abbiamo messi a letto. Noi mamme, siamo chiamate ad un dovere molto importante, far vivere loro un pizzico di normalità in un contesto difficile e non è facile davvero.
Provate voi a spiegare, con parole adatte, il perchè di tutto questo. Di riuscire a raccontare, senza sentirsi morire dentro e mostrare preoccupazione ai nostri bambini del perchè stiamo vivendo isolati dal mondo esterno. Isolati dagli affetti innazitutto oltre che dai compagni di scuola. Del perchè non possono passeggiare liberamente al parco, andare in bici o fare attività che fino al giorno prima facevano e credetemi non è certamente un compito semplice. Spiegare perchè non possiamo vedere ed abbracciare l’amichetta preferita, così come la cuginetta oppure un nonno. No, tutto questo non è facile. E se a tutto questo ci aggiungiamo anche l’ansia di una mamma in attesa, beh … sarò sincera, non lo auguro veramente a nessuno. Purtroppo però siamo in tante a dover affrontare questo surplus di emozioni.
Mamme che oltre alla gestione di una vita familiare quasi surreale si ritrovano a dover gestire anche un’ulteriore questione, almeno quì in Campania, il blocco degli ambulatori ed alcuni servizi in questo momento molto ma molto importanti. Controlli di routine, prima normalissimi, oggi impossibili o quasi. Le ultime ordinanze regionali hanno fatto si che le restrizioni colpissero anche questo settore e non basta più andare in studio, in ambulatorio o ospedale muniti di guanti e mascherina. Accessori oggi molto importanti per la sicurezza ma che di certo non aiutano la gestione dell’ ansia, almeno a me. Anzi, l’ansia raddoppia o triplica soprattutto quando pensi che sei al 9 mese. Un periodo già normalmente delicato in cui non puoi non riflettere sul parto, un momento bellissimo, che chiude un cerchio certo ma che oggi si proietta verso l’ignoto. Poichè di questi tempi le strutture ospedaliere e non stanno affrontando un momento molto delicato.
Allora chiusi i reparti negli ospedali, quasi blindati al mondo esterno, tocca ai medici doverci tranquillizzare ed assistere. Medici, infermiere ed ostetriche, chiamati in questo momento particolare a sostituire quegli affetti che dal punto di vista psicologico a noi donne, fanno tanto. Insomma, non è certamente un periodo facile, essere lucide ci diventa quasi impossibile e di domande, almeno io, me ne pongo di continuo soprattutto pensando che a casa ho un marito ed una figlia piccola che ha bisogno di me e magari, senza questo spaventoso e silenzioso virus, avrebbe avuto bisogno di essere al centro di molte più attenzioni di quelle che riceverà durante la mia assenza.
Perdonatemi lo sfogo, ma sento mai come ora, il bisogno di esternare queste emozioni al mondo intero. Perchè quando sui Social leggo tanta superficialità, leggerezza nei discorsi da parte di chi magari sente di non perderci nulla o quasi in questa emergenza, io al contrario mi sto giocando tutto, la salute, la famiglia e gli affetti in questo momento e credo che non sono cose da poco.
A queste persone che stanno vivendo tutto questo momento delicato come una vacanza, che fanno ciò che gli pare senza controllo o un minimo di amore verso il prossimo, chiedo una riflessione vera e concreta. Chiedo una maggiore responsabilità, pensando anche a tante mamme, neo mamme e future mamme che hanno bisogno di sentirsi al sicuro, di seguire le regole che ci stanno dettando. Indipendentemente si è in accordo oppure no, per aiutarci ad uscire da questo incubo storico in cui ci troviamo, per noi e per l’intera Nazione.
#restiamotuttiacasa solo così #andràtuttobene davvero!
Paoletta